La vie dans les Alpes La vie dans les Alpes
01.11.2018

Nutrire lo sguardo d'arte

L'inverno viennese delle mostre

Pieter Bruegel il Vecchio e Wes Anderson al Kunsthistorisches Museum

Un grandissimo artista del '500 e un regista cult contempraneo si danno appuntamento: In occasione del 450° anniversario della morte del maestro fiammingo, il Kunsthistorisches Museum Vienna (Museo di Storia dell’Arte) presenta la più grande mostra monografica al mondo sull’opera di questo artista d’eccezione. Pieter Bruegel il Vecchio era un artista molto apprezzato già in vita, infatti le sue opere venivano vendute già al tempo a prezzi insolitamente alti per l'epoca. In occasione del 450° anniversario della sua morte il Kunsthistorisches Museum Vienna dedica al più importante pittore fiammingo del XVI secolo una mostra speciale. Con le sue circa 90 opere, la mostra di Vienna fornisce per la prima volta una panoramica dell’intera opera di Pieter Bruegel il Vecchio: con quasi 30 dipinti (ovvero tre quarti della creazione pittorica giunta fino a noi) e la metà dei disegni e delle opere grafiche esistenti, l’esposizione offre l’opportunità unica di immergersi nel complesso mondo figurativo dell’artista, comprendere il suo sviluppo stilistico e il suo processo creativo, e conoscere i suoi metodi di lavoro, il suo talento figurativo e la sua capacità narrativa. Tra le opere di spicco che sarà possibile ammirare, ci sono ad esempio il Trionfo della morte provenienti dal Prado di Madrid e la Torre di Babele dal Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam.

La mostra sarà aperta fino al 13/1/2019

Wes Anderson, regista di pellicole di culto come "The Grand Budapest Hotel", "The Darjeeling Limited", "The Royal Tenenbaums”, ama girare l’Europa in treno e ha una predilezione per le cose antiche. Perciò ha accolto con piacere l’invito del Kunsthistorisches Museum Vienna (KHM) a rovistare insieme alla sua compagna, la costumista e autrice Juman Malouf, tra le collezioni del museo per allestire una mostra sui generis. Per due anni la coppia ha scelto tra più di quattro milioni di dipinti, oggetti d’arte e opere ammassati nei depositi del museo, selezionando i loro preferiti. Il risultato è la mostra "Spitzmaus Mummy in a Coffin and other Treasures” che presenta oltre 400 oggetti eccezionali, molti dei quali mostrati al pubblico per la prima volta. Tra questi - oltre alla bara del topo che dà il titolo alla mostra - vi sono antichità egizie, greche e romane, dipinti degli antichi Maestri, una selezione di oggetti della Camera dell’arte e del tesoro, del Museo austriaco del Teatro e del Castello di Ambras presso Innsbruck. L’accostamento e l’allestimento di questi tesori così eterogenei tra loro permette di intuire l’incredibile ricchezza delle collezioni del KHM e la storia che c’è dietro.

Spitzmaus Mummy in a Coffin and other Treasures – Wes Anderson and Juman Malouf: 6/11/2018–28/4/2019

www.khm.at

sezione stampa: http://press.khm.at/en/pr/kunsthistorisches-museum/

Leopold Museum - Egon Schiele. La mostra celebrativa per il centenario

Dipinti, opere su carta e numerose carte d'archivio mostrano i temi principali della produzione artistica di Egon Schiele: la sua rottura con la tradizione, il suo scoprirsi espressionista, la violazione dei tabù, la spiritualità e la trasformazione, e gli speciali autoritratti. I dipinti a olio e i disegni risalgono principalmente agli anni espressionisti (1910-1914). Per motivi di restauro, le opere su carta non vengono esposte tutte contemporaneamente, ma in tre "serie". Importanti prestiti completano la collezione.

La mostra sarà aperta fino al 10/3/2019

www.leopoldmuseum.org 

sezione stampa: https://www.leopoldmuseum.org/en/press

www.mqw.at

Koloman Moser. L’artista universale fra Gustav Klimt e Josef Hoffmann

Il MAK -Museo di Arte Applicata e Contemporanea - possiede l’archivio della Wiener Werkstätte fondata nel 1903 da Koloman Moser (1868–1918), Josef Hoffmann e Fritz Waerndorfer. L’obiettivo dichiarato di questa famosa comunità di imprese artigiane era portare l’arte in ogni sfera della vita umana. Moser, che lavorò per la Wiener Werkstätte fino al 1907 come pittore, grafico e artigiano, fu anche insegnante dal 1899 al 1918 presso la Scuola di Arti e Mestieri di Vienna (Wiener Kunstgewerbeschule). La mostra presenta la sua opera completa.

La mostra sarà aperta dal 19/12/2018 al  22/4/2019

"Beauty" - Stefan Sagmeister e Jessica Walsh

Per quasi tutto il XX e XXI secolo nei dibattiti relativi al design la bellzza è stata messa molto in discussione. A questa "antipatia" si oppongono gli artisti grafici Stefan Sagmeister e Jessica Walsh con argomenti eclatanti e originali, facendo percepire la bellezza come un aspetto funzionale essenziale di un design gradevole. Vanno in in scena nella sala del colonnato del MAK, nel laboratorio di design del MAK, nella galleria del MAK, nella sala delle opere su carta del MAK e nella collezione permanente di arte contemporanea del MAK le installazioni create da Sagmeister e Walsh,  tutte da vedere, odorare e toccare. Supportati dalle loro conoscenze nel campo della psicologia estetica, Sagmeister e Walsh producono le prove che i lavori realizzati secondo i canoni estetici del bello stimolano la percezione umana e in tal modo funzionano meglio. Articolata nelle sei aree tematiche espositive “Cos’è la bellezza?”, “La storia della bellezza”, “Nell’occhio dell’osservatore”, “Vivere la bellezza”, “Bellezza che trasforma” e “L’archivio della bellezza”, la mostra presenta circa 70 gruppi di oggetti. Il cuore dell’esposizione è costituito dalla “Sensory Room” realizzata insieme a Swarovski, un White Cube allestito in modo multisensoriale. L’involucro esterno di questa installazione è stato creato in stretta collaborazione con il team creativo di Swarovski nel laboratorio di design del MAK: migliaia di cristalli Swarovski scintillano in un’installazione ornamentale progettata da Sagmeister e Walsh e creano un’atmosfera magica che soffonde tutto lo spazio. All’interno i visitatori - avvolti dalla nebbia - osservano i colori del tramonto che mutano continuamente. Il profumo di agrumi, percepito come “bello”, e un tappeto sonoro realizzato con i canti della rana palustre della Malesia consentono di vivere un’esperienza di bellezza senza pari. E la cortina di nebbia “Fog Screen” nell’ingresso principale del MAK sullo Stubenring accoglie il pubblico con spettacolari proiezioni e, appena varcata la soglia del museo, subito ci interroga su cosa sia realmente la bellezza.

La mostra sarà aperta fino al 31/3/2019

www.mak.at

Sezione stampa https://www.mak.at/en/press