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05.01.2024

Correva l’anno 1958, quando l’artista e eco-visionario Friedensreich Hundertwasser (1928-2000), nome d’arte di Friedrich Stowasser– proclamò il suo manifesto contro il razionalismo in architettura. Contro la "linea geometricamente diritta" e per le foreste sui tetti e i pavimenti irregolari. Perché secondo Hundertwasser la linea diritta, l’angolo retto, il pavimento piatto, la sterile regolarità delle finestre erano da considerarsi elementi non affini alla vera essenza degli esseri umani. Nella sua visione, gli edifici sono invece considerati la “terza pelle” dell’essere umano, dopo l’epidermide e i vestiti. Da lì, ancora e ancora Hundertwasser, attraverso le sue azioni e le sue opere, ha portato avanti il suo credo, contribuendo in modo significativo al nascere del pensiero ecologico, in Austria e a livello internazionale. Per tutta la vita, Hundertwasser si è battuto a favore delle questioni ambientali, della conservazione della natura e dell’architettura “umana”. Non solo la sua opera colorata e non convenzionale è stata ispirata dalla natura e dalle esperienze sensoriali, ma anche in tutta la sua filosofia di vita l’armonia con la natura ha giocato un ruolo fondamentale. E quello che all’inizio fu percepito come un’eccentricità o addirittura una provocazione, ora è considerata una visione illuminata.

Alberi che crescono dalle finestre, una facciata allegramente colorata, piante e alveari sul tetto, un interno senza angoli e spigoli e un cortile meravigliosamente verde: Il museo KUNST HAUS WIEN, fondato nel 1991, offre un’immersione nel sogno diventato realità di Hundertwasser. In linea con la visione dell’artista, il museo nasce dalla conversione di un edificio già esistente, una fabbrica abbandonata dove un tempo si fabbricavano mobili Thonet.

Attualmente, l'edificio viene sottoposto ad una ristrutturazione geotermica, e contemporaneamente viene riorganizzata anche la mostra permanente di Friedensreich Hundertwasser.

L'urgenza della crisi climatica e la conseguente necessità di un radicale cambiamento culturale nel pensiero e nell'azione sono la motivazione che ha spinto la città di Vienna a istituire la prima Biennale del clima: inizierà il 5 aprile e durerà fino al 14 luglio 2024. Per cento giorni, un programma interdisciplinare e interattivo ruoterà intorno all’arte e all’ecologia, e coinvolgerà tutta la città con l'obiettivo di trovare risposte comuni alla crisi climatica e lanciare nuove idee il futuro.

La KunstHausWien sarà la sede espositiva e il centro della Biennale. Il museo, fresco di restauro, fungerà da sede di dialogo artistico: la mostra collettiva Into the Woods, curata da Sophie Haslinger, sarà dedicata all'ecosistema forestale. Inoltre, la KunstHausWien ospiterà il primo Vienna Climate Summit, per aprire nuove strade nel trasferimento di conoscenze con formati interattivi.

L'area del festival sarà allestita nel sito dell'ex stazione ferroviaria di nord-ovest. Vi saranno esposte grandi mostre tematiche e saranno progettate aree sperimentali per affrontare temi quali l'architettura ecologica, le fonti di energia rinnovabili, la mobilità sostenibile, le infrastrutture verdi e il consumo consapevole. Highlight sarà la mostra collettiva Songs for the Changing Seasons, curata da Lucia Pietroiusti (Serpentine Gallery) e Filipa Ramos (curatrice indipendente).

Infine, con il programma urbano, la Biennale del Clima andrà a presentarsi in spazi cittadini e con istituzioni viennesi: verrà realizzato un programma in diverse sedi, tra cui il Weltmuseum Wien, il MAK - Museo di Arti Applicate, l'Accademia di Belle Arti, l'Architekturzentrum Wien, Belvedere 21, Kunsthalle Wien, MQ Wien, e altri ancora.

https://www.biennale.wien/en/

Informazioni stampa: Klima Biennale Wien

https://www.kunsthauswien.com/en/about-us/green-museum/

 

Immagini

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