Una dimora elegante e due oasi verdi segrete
La Domgasse è un vicolo stretto all’ombra della Cattedrale di Santo Stefano a Vienna. Qui, Wolfgang Amadeus Mozart e la sua famiglia abitarono dal 1784 al 1787 nella casa al numero civico 5. Quando Mozart vi prese alloggio, il palazzo, che risaliva al XV secolo, aveva ricevuto il suo elegante aspetto settecentesco dall'allora proprietario, il mastro muratore Andrea Simone Carove, originario dalla Mesolcina.
La famiglia Mozart pagò un canone d’affitto annuo di circa 450 fiorini per abitare il "prestigioso appartamento in posizione centrale, beletage, quattro stanze, due camerette, cucina, solaio, cantina" alla famiglia Camesina, più precisamente a Maria Anna, la nuora vedova del noto stuccatore di corte Albert Camesina, che a sua volta aveva rilevato la bella casa dopo la morte di Carove.
Ancora oggi, una stanza dell'appartamento di Mozart, con decorazioni delle pareti e del soffitto insolitamente splendida per una casa borghese, ricorda il mestiere di stuccatore di Camesina, che presumibilmente presentava qui le sue abilità ai potenziali clienti.
È l'appartamento più grande, più elegante e più costoso in cui Mozart abbia mai vissuto ed è qui che ha composto capolavori come "Le Nozze di Figaro" e tre dei sei "Quartetti di Haydn". Chi visita questa casa non solo può trarre molte conoscenze su Mozart stesso e sulle sue opere, sulla sua situazione personale e sociale, ma anche immergersi idealmente nella città come Mozart l'ha vissuta. All'epoca di Mozart, Vienna contava poco più di 50.000 abitanti all'interno delle mura cittadine, l'area corrispondente all'attuale 1° distretto. Vienna aveva mura di cinta, fortificazioni difensive e il Glacis, un'area fuori mura non edificata utilizzata per scopi militari. La Karlskirche (chiesa di San Carlo), che all'epoca di Mozart aveva circa 50 anni, si trovava quindi, per così dire, quasi in campagna, come si può facilmente notare nelle vedute della città dell'epoca.
Lasciando la casa di Domgasse e seguendo le orme di Mozart in direzione sud, si arrivo in un altro luogo legato alla memoria mozartiana. In Jacquingasse, vicino al palazzo del Belvedere, si trova attualmente uno degli ingressi dell'Orto Botanico di Vienna, una meravigliosa oasi urbane verde e un po' segreta. Il vicolo prende il nome da Joseph Freiherr von Jacquin, al quale nel 1768 fu affidata la gestione del giardino e delle due cattedre di botanica e chimica. Negli anni successivi, l'”Hortus Medicus” si trasformò sempre più in un giardino botanico a orientamento scientifico, ma allo stesso tempo Jacquin promosse anche nuovi sviluppi nell'orticoltura. Risale a quei tempi un platano noto come “Platano di Mozart”. Non sappiamo se Mozart davvero si fermò sotto l’albero, magari per una sosta rinfrescante nelle giornate estive, ma sta di fatto che conosceva e frequentava la famiglia Jacquin, diventandone amico. Insegnò composizione al figlio di Jacquin, Gottfried, e pianoforte alla figlia Franziska. Molte lettere di Mozart confermano lo stretto legame tra Mozart e i Jacquin, e alcune opere furono composte per la musica a casa di questi amici.
Per Franziska von Jacquin Mozart scrisse l'opera musicale KV 516f, una complessa impostazione dell'alfabeto che può essere applicata a combinazioni di lettere di qualsiasi lunghezza. Una versione contemporanea di questo gioco musicale è il programma interattivo per computer "NAmadeus" che può essere provata alla “Haus der Musik”.
Chi invece vuole proseguire l’itinerario mozartiano fino al luogo del suo ultimo riposo, troverà nell’ (ex) cimitero di Sankt Marx un’altra area verde un po' “segreta” dove lapidi antiche - il cimitero fu abbandonato nel 1874 - si trovano seminascoste dalla folta vegetazione fra cui spiccano centinaia di piante di lillà dalla bellissima fioritura nei mesi di aprile e maggio.
Per informazioni:
Informazioni stampa e foto:
https://www.mozarthausvienna.at/en/press; Detail : WIEN MUSEUM
Haus der Musik: 3rd Floor – The Great Composers – Haus der Musik; Press – Haus der Musik
Orto Botanico dell’Università di Vienna:
Veduta della piazza Karlsplatz intorno al 1780 nelle collezioni del Wien Museum: